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Cantina Caprai e ITS: il futuro del vigneto è Digitale!

Marco Caprai e il progetto ITS Umbria sul Vigneto digitale

Cantina Caprai e ITS Umbria smarcano il mondo dell’agricoltura con un progetto di digitalizzazione del vigneto.

La Cantina Caprai di Montefalco ha consolidato una collaborazione di oltre 10 anni con l’ITS Umbria, fungendo da aula didattica per gli studenti in formazione presso l’istituto. Questa partnership rappresenta una preziosa finestra sul mondo del lavoro, con un corpo docente composto da imprenditori, accuratamente selezionati in base ai corsi offerti. Marco Caprai e la sua azienda sono elementi chiave all’interno di questo contesto, costituendo un punto di riferimento fondamentale nel settore vitivinicolo

L’imprenditoria, l’agricoltura e la digitalizzazione sono i pilastri centrali del progetto supportato da Marco Caprai, rappresentando un’avanguardia determinante per il progresso nel campo della viticoltura. È proprio lui che ci spiega come funziona il progetto.

DoctorWine: L’ITS si propone come anello tra il mondo del lavoro e la formazione. Puoi raccontarci come è strutturato questo sistema?
Umbria Academy ITS
Umbria Academy ITS

Marco Caprai: L’ITS, Istituto Tecnico Superiore, è una sorta di accademia, un corso biennale di alternanza scuola lavoro con 800 ore di pratica nelle aziende all’anno. La cosa particolare è che non c’è un vero e proprio corpo insegnanti. Annualmente, in base alle collaborazioni con le imprese, si chiede la collaborazione di docenti che appartengono al mondo dell’imprenditoria. Tutto ciò al fine di apportare le ultime novità che esistono nelle imprese, o quelle che arriveranno in futuro. Considerando la rivoluzione tecnologica che vivrà l’agricoltura nel prossimo decennio, questa cosa è estremamente utile per dotare le imprese di personale formato e permettere agli imprenditori di avere un bacino a cui attingere di ragazzi, che conoscono le nuove tecnologie e che avranno la responsabilità di prendere il testimone di quanti fino ad oggi hanno lavorato in questo settore. 

DW: Qual è la percentuale di occupati dei ragazzi che escono dall’ITS?

MC: Tutta la Fondazione ITS Umbria, compreso l’agroalimentare, ha avuto un ottimo successo. Abbiamo aree dell’ITS Umbria che hanno anche il 98-99% di occupati. E lo stesso corso agroalimentare in viticoltura ha avuto più del 90% di occupati. È quell’anello mancante che esiste tra il mondo del lavoro e la formazione. 

DW: Hai presentato il vigneto digitale. Di cosa si tratta?

MC: L’ITS Umbria, attraverso il PNRR, ha presentato un progetto in collaborazione con la nostra azienda per la realizzazione di un vigneto digitale. Attraverso sensoristiche tra le più evolute, si possono avere tutte le informazioni che saranno necessarie per fare le opportune scelte operative. Con ciò si intendono i trattamenti in vigna, regolati a seconda della conduzione a biologico o convenzionale ad esempio; oppure l’apporto di acqua, regolato sia in termini quantitativi che in termini temporali. I dati raccolti possono inoltre dare informazioni sulle necessità nutritive della pianta, prevenire le gelate primaverili, affrontare in maniera razionale un’avversità o programmare il periodo ottimale di raccolta. Quindi un vigneto che sarà monitorato giorno e notte”. 

DW: Molti, nel parlare di digitalizzazione, temono in un rimpiazzo del professionista. 

MC: Parlerei piuttosto di una evoluzione di questa figura. Il ruolo e la presenza dell’agronomo, parlando di viticoltura, resterà sempre fondamentale, ma il suo lavoro sarà agevolato. Tutte le informazioni che questi sistemi reperiscono, dovranno essere sempre monitorate e convertite in azioni da intraprendere. È anche questo il compito dell’Accademy, formare futuri professionisti che dovranno avere competenze digitali, oltre che agronomiche. Tutto è finalizzato ad avere un minore impatto ambientale possibile, ma anche economico e di crescita. 

ITS Umbria
ITS Umbria e i giovani

DW: È quindi una nuova professionalità questa che proponete alle nuove generazioni? 

MC: Il progetto si rivolge alle ultime generazioni che, a differenza delle precedenti, nascono in un’epoca fortemente digitalizzata. In oltre, questo progetto lo realizzeremo in collaborazione con Xteam, l’azienda all’avanguardia più avanzata in Italia a livello di raccolta di informazioni che dispone di tecnologie tra le più avanzate. Con loro cercheremo di creare questo gruppo di ragazzi che potranno anche essere impiegati nelle aziende per aiutare l’imprenditore, che spesso ha delle lacune fisiologiche per quanto riguarda l’approccio a questi strumenti, a digitalizzare la sua impresa agricola.

DW: Tra quanto avremo il primo vino da vigneto digitale?

MC: Inizieremo con un vigneto pilota, dove abbiamo impiantato diverse varietà per affinare lo studio e ottenere più informazioni, scelto per alcune caratteristiche pedoclimatiche particolari. Qui andremo a montare a breve una parte di sensoristica e inizieremo a raccogliere i dati nuovi. Abbiamo ovviamente una buona parte di fattori monitorati già dalla stagione invernale. Tra l’altro abbiamo anche ormai circa una ventina di anni di dati raccolti della nostra azienda grazie al progetto Smart Meteo, progetto nato nel 2014 dalla nostra azienda, che per alcuni anni è stato adottato a livello consortile e che ora alcune aziende hanno deciso di portare avanti. Anche questo è collegato all’ITS e a un gruppo di ragazzi che gestisce questi dati affiancati ovviamente da un team di esperti. Al di là del monitoraggio del vigneto, ci tengo a ribadire che per ottenere il massimo rendimento da questi strumenti, ciò che conta è l’applicazione sul territorio, la condivisione dei risultati ottenuti dalle singole aziende e l’elaborazione di strategie condivisibili con tutti”. 

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