Ezio Rivella, enologo astigiano, cavaliere del lavoro, uno dei personaggi più in vista dell’enologia italiana negli anni ’70, ’80 e ’90, si è spento questa notte a Roma all’età di 91 anni.
Tra i suoi numerosi incarichi, pubblici e privati, ricordiamo la decennale presidenza di Assoenologi, dal 1975 al 1986, dell’OIV come primo presidente italiano, del Comitato Nazionale Vini a Denominazione d’Origine (1993-1998) e altre. Ma la cosa che forse ha dato maggiore fama a Ezio Rivella, è stata la “creazione” di Montalcino così come la vediamo e la intendiamo noi oggi.
Per conto della famiglia italo-americana Mariani, di New York, negli anni Settanta Rivella ha battuto la Toscana alla ricerca di un territorio dove investire per fare un vino con cui invadere gli Stati Uniti. La scelta cade su Montalcino, dove la terra costava poco ed era possibile avviare un investimento di larghissimo respiro. Circa 200 milioni di dollari, 2800 ettari tra vigneti, frutteti, terreni agricoli, il castello di Poggio alle Mura e casolari da riportare in vita. Parte così il progetto Banfi, che nel giro di un decennio ha trasformato un territorio e una denominazione e li ha portati a diventare quello che sono oggi.
Sarà ricordato come manager oltre che come enologo, un visionario con i piedi per terra, una figura che ha contribuito in maniera forte a far entrare nella modernità il mondo del vino italiano.
La redazione di DoctorWine con il suo direttore Daniele Cernilli ne piange la scomparsa.
Ciao Ezio, che la terra ti sia lieve.
Il ricordo dell’Unione Italiana Vini
“La denominazione è come una bicicletta: se sopra non c’è un buon corridore non serve a nulla”. Unione italiana vini (Uiv) ricorda così – con le sue parole – il Cavaliere del Lavoro Ezio Rivella, presidente Uiv dal 2001 al 2004 e già presidente del Comitato nazionale vini del ministero dell’Agricoltura, scomparso questa notte a quasi 91 anni. “Ezio Rivella – ha detto il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi – è stato molto più di un enologo per il mondo del vino. Da ricordare il suo pionieristico contributo alla promozione del vino italiano all’estero ma anche il suo impegno di tutela per le imprese e le denominazioni del nostro Paese. Un uomo che ha vissuto per il mondo del vino arrivando ad essere uno dei principali protagonisti della crescita del made in Italy enologico nel mondo”.
Il saluto del Consorzio Brunello di Montalcino
“Ezio Rivella è stata una delle figure che più ha contribuito al successo del Brunello di Montalcino in Italia e nel mondo. Fondatore con la famiglia italoamericana Mariani di Castello Banfi e tra i primi a ricoprire nel settore la figura di enologo-manager, Rivella ha lavorato con dedizione alla crescita qualitativa e identitaria del brand Brunello rivestendo anche la carica di presidente del Consorzio dal 2010 al 2012. Lo ricordiamo con affetto e gratitudine”. Così il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, ricorda la perdita di Ezio Rivella, scomparso questa notte all’età di quasi 91 anni. “A Rivella – prosegue Bindocci – va il merito di aver portato il Brunello di Montalcino fuori dai confini nazionali aprendo le porte del mercato statunitense e rendendolo un vino conosciuto e affermato a livello mondiale, contribuendo così anche al suo successo commerciale”.
Così Assoenologi
Riccardo Cotarella: “Se ne va il Presidente per eccellenza, un professionista esemplare, un amico, un grande uomo”.
Addio a Ezio Rivella. Si è spento all’età di 91 anni uno dei grandi pionieri dell’enologia italiana e internazionale. Astigiano di nascita, era stato presidente di Assoenologi dal 1975 al 1986. Quella di Rivella è stata una vita spesa per la vitivinicoltura, vissuta a 360 gradi, occupandosi sia degli aspetti più tecnici, ma anche manageriali. Tanti gli incarichi di prestigio occupati da Rivella: tra le altre cose è stato presidente per 9 anni dell’Union International des Oenologues e Delegato ufficiale italiano all’OIV, dove per 6 anni ha ricoperto anche la carica di vicepresidente.
Agli inizi degli anni ‘90 era stato nominato anche presidente del Comitato nazionale della Denominazione di origine dei vini, un lavoro di coordinamento, il suo, che aveva portato all’applicazione della Legge 164 sulle Doc. Ma la storia professionale di Rivella è stata contrassegnata anche da un grande vino, il Brunello di Montalcino, che negli anni ‘70 contribuì a creare e diffondere nel mondo. Un’impresa che gli valse il titolo di “enologo manager”, alla luce anche della creazione della grande azienda Banfi, proprio a Montalcino. Tornando agli incarichi associativi, Rivella aveva guidato nel 2001 anche l’Unione Italiana Vini.
“Ezio Rivella è stato il Presidente per eccellenza di Assoenologi. È stato uno dei protagonisti assoluti dell’enologia italiana, in particolare negli anni ’70, ’80 e ’90 del secolo scorso, quando il nostro settore era ancora alla ricerca di un’identità e di una posizione. Se esiste l’enologia moderna ed evoluta, motivo principale del rinascimento dei vini italiani, lo dobbiamo in larga parte a Ezio, un autentico pioniere del mondo del vino. Capace di interpretare la professione con doti manageriali e imprenditoriali. Così come se oggi Assoenologi è l’associazione che tutti conosciamo, lo dobbiamo anche al suo ultra decennale impegno alla guida degli enologi ed enotecnici italiani, avvenuto a cavallo tra la metà degli anni ‘70 e ‘80. Ci lascia un grande professionista, un amico e soprattutto un grande uomo”: così lo ricorda il presidente Assoenologi, Riccardo Cotarella