L’Italia perde un tre stelle Michelin. Dopo l’annuncio della chiusura del Noma, da parte di René Radzepi, uno dei ristoranti più celebri al mondo, un’altra notizia sconvolge il mondo della ristorazione.
Chiude il ristorante tre stelle Michelin St. Hubertus dello chef Norbert Niederkofler. Giù le serrande il 24 marzo. Una chiusura di solito da fine stagione. Ma che quest’anno segnerà un cambiamento importante. Sia dal punto di vista del ristorante che dello chef. Facciamo ordine. Il St. Hubertus perderà sicuramente le tre stelle. Infatti l’albergo Rosa Alpina, dove si trova il ristorante, sarà oggetto di profondi lavori di ristrutturazione dopo l’ingresso nell’assetto proprietario del gruppo Aman a fianco della famiglia Pizzinini. Lo chef, come trapela, rimarrà all’interno del gruppo, ma non sarà più operativo ai fornelli. “Ci fermiamo per un anno e mezzo per lavori e dobbiamo ridefinire tutto il concetto della ristorazione. Il St. Hubertus – dice a Il Gusto Ursula Mahlknecht Pizzinini – Cambierà, sarà più piccolo, con meno coperti, con un’altra formula forse più esclusiva. Norbert è con noi dal 1994 e quindi è della famiglia, farà parte del think tank del Rosa Alpina“.
Il ristorante è famoso perché celebra la filosofia della vita di montagna e usa solo ingredienti dell’arco alpino, ovviamente stagionali, che rispecchiano il carattere e la storia dei paesi montani. Con Niederkofler ai fornelli si è trasformato da piccolo spazio all’interno della pizzeria dell’hotel a locale meta di intenditori, ottenendo la prima stella Michelin nel 2000, la seconda nel 2007 e la terza nel 2018, corredata dalla stella verde nel 2020. Cosa succederà ora a Niederkofler è difficile saperlo. Alcune voci di corridoio lo danno alla guida di un suo nuovo locale a Brunico nella sede di Villa Moessmer, un vero gioiello storico (circondato dal parco) per il quale l’Ufficio provinciale beni architettonici e artistici ha espresso il parere favorevole sui piani di interventi di ristrutturazione presentati a giugno scorso. Voci, però, non ancora confermate. Ma nemmeno smentite dal diretto interessato.
Fonte: Cronache di Gusto