Arpepe
DESCRIZIONE
Arturo Pelizzatti Perego, da cui l’acronimo ARPEPE, scomparso nel 2004, nel 1984 aveva fatto rinascere la cantina fondata dal nonno Giovanni nel 1860: la sua opera – è stato uno dei principali protagonisti dell’enologia valtellinese – la continuano i figli Emanuele, Guido ed Isabella. Grandissima cura dei muretti a secco dei terrazzamenti, preservazione delle viti vecchie, rispetto dell’ambiente, lunghe macerazioni, maturazione in legno grande, vini da lunghissimo invecchiamento: in poche parole la Valtellina che sa valorizzare il suo Nebbiolo Chiavennasca.