Piatto che deve il suo successo alla qualità della materia prima impiegata, un tonno da pesca sostenibile certificata. Lo abbiniamo al Veneto Bianco Hey French, You Could Have Made This But You Didn’t, Edizione II, della Famiglia Pasqua.
Ingredienti per 2 persone
200 g di tonno certificato MSC, 80 ml di salsa di soia, Zenzero fresco grattugiato q.b., 1 cucchiaino di zucchero, 1 cucchiaino di aceto, Semi di sesamo, Olio evo
Per le erbette: 400 g di erbette lesse, 20 g di uvetta, 1 spicchio di aglio, Olio evo
Preparazione:
Tostare i semi di sesamo in padella.
Mescolare in una ciotola la salsa di soia, lo zenzero, lo zucchero e l’aceto. Immergere il tonno nel composto e lasciare marinare per circa 15 minuti. Trascorso questo tempo, impanare il tonno nei semi di sesamo.
In una casseruola lasciare ridurre la salsa utilizzata per la marinatura.
Cuocere il tonno su una piastra rovente per un minuto al massimo su entrambi i lati in modo che il cuore rimanga crudo.
Per le erbette: In una padella, soffriggere lo spicchio di aglio con un filo di olio. Aggiungere le erbette e saltare per qualche minuto lasciando insaporire.
Aggiungere l’uvetta precedentemente reidratata in acqua e saltare per un minuto regolando con sale e pepe.
Servire il trancio di tonno con la riduzione di soia e accompagnare con le erbette saltate.
Questa ricetta è tratta dal ricettario “Ricette per l’Oceano 2022” di MSC Marine Stewardship Council . I prodotti ittici certificati MSC, come il tonno usato nella ricetta, rispettano gli oceani perché sono stati pescati in modo sostenibile secondo lo Standard MSC, e sono riconoscibili dal marchio blu MSC sulla confezione.
Vino in abbinamento:
(a cura di Stefania Vinciguerra)
Hey French, You Could Have Made This But You Didn’t
Bianco Veneto, Edizione II (2015-16-17-18) Famiglia Pasqua
Colore paglierino dorato e freschezza di profumi con note floreali e saline dovute al terreno di origine vulcanica. Le diverse annate presenti nel blend offrono ricordi che vanno dalla camomilla alle mandorle, dagli agrumi al pepe bianco. In bocca complessità e struttura fanno presagire un buon potenziale di invecchiamento.
Zona di produzione: il fianco veronese del Monte Calvarina, situato nella parte più orientale della denominazione del Soave. Questo progetto nasce da un vigneto di quattro ettari e mezzo che nella parte più alta raggiunge i 600 metri di altitudine, con esposizione a sud-ovest, adagiato sulla cima di una collina di origine basaltico-eruttivo con ampi affioramenti calcarei. Dal punto di vista climatico la zona è favorita dall’altitudine che garantisce estati fresche e ventilate, con ampie escursioni termiche.
Vitigni: Garganega prevalente con Pinot Bianco e Sauvignon. Coltivazione a Guyot (4.500-5.000 ceppi per ettaro) e a pergola (3.500 ceppi per ettaro).
Produzione: questo vino è l’espressione più potente delle caratteristiche dei blend delle migliori annate dell’ultimo decennio (2015, 2016, 2017 e 2018) selezionate quale massima espressione del vigneto nel corso della sua storia. Per ogni annata selezionata, la vinificazione delle uve bianche avviene con la macerazione delle bucce per circa 10 ore. Successivamente si innesta la fermentazione alcolica a basse temperature con lieviti selezionati cui segue una parziale fermentazione malolattica, circa il 10% del prodotto, in barrique. Il processo prosegue con una maturazione in legno di secondo passaggio per circa 6 mesi. Il vino infine viene passato in acciaio per un ulteriore affinamento.
Gradazione alcolica: 13,5% vol.
Temperatura di servizio: 10°C.