Il chapati è il pane tradizionale indiano, originario del Punjab in India. Lo farciamo con verdure estive e lo serviamo con il Salento Chardonnay Teresa Manara VT 15 settembre 2022 Cantele.
Senza lievito, ha forma piatta e tonda, simile ad una piadina.
Ingredienti per 4 persone;
400 g farina 00; 200 g acqua; 10 g sale; 300 g pomodori rossi maturi; 1 melanzana media violetta; 200 g Pecorino Romano Dop; 6 foglie di basilico; 60 g olio evo; sale q.b.
Preparazione:
In una ciotola unire la farina, l’acqua e il sale e impastare fino ad ottenere una massa omogenea. Coprire con pellicola e lasciar riposare per 10 minuti.
In abbondante acqua salata, sbollentare per 30 secondi i pomodori. Raffreddare in acqua e ghiaccio, spellare togliere i semi e tagliare a pezzetti. In un tegame cuocere i pomodori a fuoco basso per 20 minuti con un cucchiaio di olio.
Tagliare la melanzana a tocchetti piccoli, passarla nella farina e farla andare in padella con olio evo a fuoco alto, a cottura ultimata metterla su carta assorbente e salarla.
Per il chapati – circa 80/100 gr: Formare un disco molto sottile con l’aiuto inizialmente delle mani per poi finire con un mattarello.
Far cuocere il chapati in padella antiaderente calda per circa 30 secondi per lato a fuoco molto alto. Appena tolto dal fuoco cospargerlo di Pecorino Romano Dop.
Posizionare il chapati ancora caldo su un tagliere e tagliarlo in quattro spicchi, poi, su un piatto da portata, condire ogni spicchio con la crema di pomodori, le melanzane, i fiocchi di Pecorino Romano e il basilico. Ecco pronto il Chapati con melanzane, pomodori e pecorino romano.
Vino in abbinamento:
(a cura di Stefania Vinciguerra)
Salento Chardonnay Teresa Manara VT 15 settembre 2022 Cantele
Colore giallo intenso. Profilo olfattivo complesso ma soprattutto molto fine, con note di miele d’acacia, pietra focaia, poi cedro e fiori di campo. Palato con una nota salina, agile e fresco, con medio corpo e ottima persistenza sapida.
Zona di produzione: Guagnano, in Salento. I terreni presentano una straordinaria fertilità naturale e sono originati da calcareniti argillose del Salento risalenti al quaternario superiore. Sono profondi, di medio-alta permeabilità , mediamente calcarei e con pH sub alcalino.
Vitigni: 100% Chardonnay, allevato a spalliera con potatura a Guyot.
Vendemmia: 15 settembre 2022, da cui il nome del vino (che cambia quindi ogni anno).
Processi produttivi: Pressatura soffice e mosto raffreddato a 10°C. Prima parte della fermentazione in acciaio a 18° C. e poi in barrique. Maturazione sur lies in barrique per circa 8 mesi.
Temperatura di servizio: 10°C.