Putea, il ristorante nato 10 anni fa a Santi Quaranta, frazione di Cava dei Tirreni in provincia di Salerno, ha festeggiato il decennale a verticali di Brunello di Montalcino.
Siamo a Santi Quaranta. Tranquilli, se non sapete dove si trova siete in buona compagnia, la mia. Perché pure io, fino a poco tempo fa non sapevo dove fosse, eppure conoscevo l’esistenza di questo borgo grazie ai racconti e alle suggestioni di Gianparide Scarlino. Ho sconosciuto Gianparide due anni fa, al Paestum Wine Fest (manifestazione che vi consiglio di visitare, non solo per gli ottimi vini che si possono degustare ma anche a questo punto per gli ottimi incontri che vi potranno capitare). La sfida di Gianparide al Putea è nata 10 anni fa.
Al Wine Fest sono stata travolta dallo tsunami chiamato Gianparide che non solo ha saputo trasmettermi simpatia e calore tipici del sud Italia, ma soprattutto ha acceso in me la curiosità relativa al suo ristorante. Putea infatti è il nome del ristorante nato 10 anni fa proprio a Santi Quaranta, frazione di Cava dei Tirreni in provincia di Salerno. A dirla tutta, nel 2014, Putea era “solo” una bruschetteria, nata negli edifici che un tempo furono la salumeria del borgo. Ma nel corso degli anni il progetto era destinato a crescere così come la cucina. E mentre la cucina e la proposta a tavola di Putea crescevano, cresceva anche la passione di Gianparide per il vino.
Tra proposte tradizionali e un pizzico di inventiva
Istrionico ed esteta per natura, non poteva che rimanerne affascinato. Ecco quindi che Putea prende sempre più forma e oggi, oltre a un’autentica proposta culinaria affianca anche un’ottima carta vini. Gianparide Scarlino e il suo socio Alfonso Troiano, oggi possono contare su una squadra che è più che altro una famiglia. Da dieci anni in sala e instancabile Agostino Sorrentino, sommelier di sala. In cucina da poco (ma sembra da sempre) il cuoco Vincenzo Manzo, 32 anni originario di Cava ha un curriculum da fare invidia. Fresco di laurea in economia e commercio a 21 anni diventa cuoco e inizia a lavorare per i più importanti chef e cucine, in Italia e all’estero. Oggi a Cava de Tirreni propone una cucina che è una giusta via di mezzo tra proposte tradizionali e un pizzico di inventiva.
Impossibile non citare la Parmigiana di Melanzane e lo spaghetto alla Nerano. Poi c’è la carne, pezzo forte di Putea. Grass fed, dry-aged da diverse provenienze e tagli. Poi ancora qualche proposta di pesce e poi i salumi, i formaggi. Dove possibile Gianparide attinge da produzioni locali, valorizzando non solo la provenienza ma il lavoro di veri e propri artigiani del gusto.
Putea ha un altro asso nella manica… il dehors. Santi Quaranta si trova nell’entroterra, per arrivaci bisogna salire un po’ e addentrarsi in un complesso di case, ville e tratti boschivi. Raggiungerlo a piedi è possibile (io l’ho fatto ma di giorno), e la passeggiata, che dura circa 40’, è per strada e in parte con una buona pendenza. Ve la posso consigliare al massimo di giorno, qualora foste sprovvisti di altri mezzi. Leggermente in altitudine, immersa nel verde con affaccio sulla vallata, Putea vi accoglie nella bella stagione in uno spazio esterno all’ombra di imponenti alberi. Il venticello lì non manca mai, anche in luglio con il grande caldo ufficialmente esploso.
Per festeggiare i 10 anni di Putea la festa è stata super, per l’occasione Gianparide ha invitato produttori di Brunello di Montalcino a unirsi ai festeggiamenti organizzando ben due degustazioni guidate. Una dedicata al Brunello di Montalcino 2014 e una dedicata all’annata 2019. La scelta del Brunello è presto detta… è stato il suo primo amore enologico e così ha voluto suggellare la sua passione con un evento chiamato Brunello al Borgo. Quando il vino è buono difficile non farselo piacere anche a luglio, con 40°. Presenti all’evento enologi/collaboratori/produttori delle aziende: Argiano, La Magia, Terre Nere Montalcino, La Palazzetta, Mastrojanni, Ferrero, Podere le Ripi, Castello Tricerchi, Ventolaio, Castiglion del Bosco con una nota di colore finale offerta dai vini di Bakkanali orgogliosamente dal Monte Amiata.
Putea si presta perfettamente a cena a due, di gruppo, piccole cerimonie ma soprattutto a eventi degustazione dedicati alla scoperta di vini e prodotti del nostro territorio e non solo. Brunello al Borgo ha segnato l’inizio di una serie di serate a tema. In pochi anni Putea si è affermata come punto di riferimento e tempio del buon cibo e del buon vino. Lo confermano i posti a sedere, mai vacanti. Non poteva essere altrimenti visto che qualità, passione, curiosità e capacità di sognare sono da sempre stati gli ingredienti di base di questo progetto. [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]