Non parliamo delle fiere dantesche, naturalmente ma di Vinexpo, Prowein e Vinitaly, le tre fiere europee dedicate al vino che, con cadenza mensile, stanno animando questo 2023. Lasciando qualche perplessità sull’opportunità di un simile affollamento.
Ha aperto le danze il Vinexpo a Parigi in febbraio, poi qualche settimana fa c’è stata Prowein a Düsseldorf, chiuderà l’anno delle tre fiere sul vino il Vinitaly di Verona dal 2 al 5 di aprile. È ovvio che ci si chieda se per caso tre fiere così importanti in Europa non siano troppe. Se poi ci aggiungiamo quelle che si fanno in Far East o in America il numero cresce ancora e con esso anche le domande che produttori e operatori si fanno sull’opportunità di partecipare e come e dove.
Per quanto riguarda le fiere europee c’è da dire che hanno delle caratteristiche e delle missioni diverse. Prowein è forse la più internazionale di tutte, almeno nelle intenzioni, Vinexpo è dedicata principalmente ai vini francesi e il Vinitaly è la grande vetrina dei vini italiani in massima parte. Nel nostro piccolo, ragionando da piccoli editori che pubblicano principalmente in italiano (ma anche in inglese) e che organizzano manifestazioni in Italia e in Europa, la nostra partecipazione soltanto al Vinitaly è abbastanza logica ed è comune al ragionamento che fanno soprattutto alcuni produttori medio piccoli, che hanno risorse e personale limitati e non possono perciò partecipare a tutte le fiere.
Bisogna scegliere in rapporto alle proprie caratteristiche e alle proprie attività e non è possibile dire con apodittica sicurezza che sia meglio per tutti andare da una parte o dall’altra o in nessuna di esse, altra scelta possibile, ovviamente. Per di più le fiere, direi tutte quelle europee, stanno abbastanza cambiando pelle e sempre più privilegiano un pubblico professionale specifico, cosa che accadeva meno prima del periodo pandemico, ad esempio. Anche questo è un punto da valutare.
Per quanto ci riguarda, non essendo Mondadori o Feltrinelli, è chiaro che ci rivolgiamo proprio a un pubblico professionale e di appassionati e non a quello generalista. Credo che questo sia un modo di ragionare che ci accomuna a molti produttori artigianali, piccoli o tutt’al più medi che, mutatis mutandis, ci somigliano per struttura organizzativa e per fatturato.
In conclusione, come vi dicevo prima, noi al Vinitaly ci saremo. Ci hanno cambiato stand, quest’anno saremo alla Galleria tra i padiglioni 2 e 3 al numero 11. Faremo dodici seminari e avremo un centinaio di vini nei dispenser che possono essere assaggiati con tranquillità prima, eventualmente, di andare a trovare i produttori nei loro rispettivi stand per approfondire. Un assaggio di Vinitaly, insomma, che potrebbe aiutare a orientarsi in una fiera che è ormai divenuta grandissima.
Vi aspettiamo.