Il territorio intorno Napoli sta dando incredibili soddisfazioni alla vitivinicoltura campana nelle aree vulcaniche dei Campi Flegrei e del Vesuvio. Prova ne siano i vini di Casa Setaro, Cantine Olivella, La Sibilla e Cantine del Mare.
Il titolo non è dedicato soltanto alla squadra di calcio del Napoli che quest’anno gioca benissimo. E neanche alla città, meravigliosa per mille motivi che conosciamo tutti. Noi ci occupiamo di vino e da qualche tempo il territorio che si trova intorno all’area urbana di Napoli sta diventando un punto di riferimento per la vitienologia campana e non solo.
Due sono le zone che si trovano nelle adiacenze della città: i Campi Flegrei e il Vesuvio. Zone vulcaniche, evidentemente, di antica tradizione e con vitigni che in questo caso si possono definire autoctoni, come Falanghina, Piedirosso, Catalanesca, Caprettone, in buona parte coltivati in vigneti a piede franco, perché da quelle parti, proprio per la caratteristica dei suoli, la filossera non riesce proprio ad arrivare. Soprattutto nei Campi Flegrei credo ci sia la più grande estensione di vigne non innestate d’Italia se non d’Europa.
Protagonisti della scena sono alcune aziende minuscole, molto artigianali, ma che propongono vini davvero interessanti. Qui ve ne cito quattro: Casa Setaro e Cantine Olivella rispettivamente a Trecase e Sant’Anastasia, sul Vesuvio, poi La Sibilla e Cantine del Mare a Bacoli e a Monte di Procida, nei Campi Flegrei. E qui sotto trovate le schede di degustazione dei loro migliori vini realizzate da Antonella Amodio per la nostra Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2023.