DegustazioniVini per tutte le tasche

Volano i bianchi siciliani

Grillo vitigno siciliano

I vini bianchi siciliani si dimostrano sempre più graditi dai consumatori, in primis il Grillo, ma il Catarratto non è da meno in piacevolezza e freschezza. Vi proponiamo il Grillo Fileno di CVA Canicattì e il Catarratto Vigna Casalj di Rapitalà.

Con 95.760 ettari di vigna coltivati, la Sicilia si piazza al secondo posto in Italia per estensione dei vigneti e, coprendo circa il 28% del totale nazionale, è la prima regione per superfice vitata bio, secondo quanto emerge dall’Osservatorio sulla competitività delle Regioni del Vino – Sicilia, realizzato da Nomisma Wine Monitor e presentato lo scorso 29 aprile a Palermo in occasione della presentazione di Sicilia en Primeur 2024.

L’indagine, che ha analizzato le vendite dei vini siciliani nel 2023 sia in Italia che all’estero, “si è arricchita dei risultati di una survey che ha coinvolto mille consumatori italiani di vino, rappresentativi della popolazione italiana per genere, età e residenza territoriale. – si legge nella nota ufficiale. – Gli obiettivi dell’indagine sono stati, tra gli altri, quelli di valutare la notorietà dei principali vini a denominazione presso il consumatore, identificare le regioni maggiormente apprezzate nella produzione di vini per tipologia e mostrare i comportamenti di consumo a livello territoriale (frequenza, canali di acquisto, ecc)”. 

La percezione del brand Sicilia

I vini siciliani si sono piazzati al quinto posto dietro le etichette di regioni storicamente affermate come Piemonte, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Fra i vini rossi la Sicilia scende al sesto posto ma riesce a salire sul terzo gradino del podio per i vini bianchi. In generale, sono i vini bianchi e le colture biologiche che trainano la Sicilia. In particolare, a guidare questa crescita “in bianco” è il Grillo.

Cooperativa CVA Canicattì
Cooperativa CVA Canicattì


Grillo e Catarratto

Vitigno sempre più amato per via dei suoi profumi e del suo spessore organolettico, il Grillo è il risultato di un incrocio tra i vitigni Catarratto e Zibibbo, il che lo rende un vino ricco di sfaccettature. Originario della Sicilia Occidentale e coltivato inizialmente soprattutto nella zona del trapanese, adesso si sta espandendo in diverse zone dell’Isola dove sta mostrando particolare adattabilità ai diversi territori

Contraltare del Grillo è il suo genitore Catarratto, vitigno ovviamente più antico e di gran lunga l’uva bianca più coltivata in Sicilia. Dopo aver vissuto un momento di disamore, sta tornando in auge, grazie alla rinnovata cura con cui viene vinificato. Ne deriva un vino di notevole freschezza aromatica e gustativa, che ha le carte in regola per dividere il podio dei bianchi siciliani con il Grillo. 

Discorso a parte è quello dei bianchi dell’Etna, ma come abbiamo detto più volte, l’Etna costituisce un mondo a sé.

Le nostre proposte

Vi presentiamo un Grillo e un Catarratto proveniente da aziende e zone diverse. Il primo è il Fileno prodotto da CVA Canicattì, una cantina cooperativa che rappresenta un esempio virtuoso per la Sicilia, frutto di un progetto che unisce le tradizioni del territorio con tecniche di vinificazione all’avanguardia e una concezione attuale del prodotto vino. 

Tenuta Rapitalà
Tenuta Rapitalà


Il Catarratto è invece il
Vigna Casalj di Rapitalà, azienda con vigneti nell’Alcamese, nella parte nord-occidentale della Sicilia, un tempo di proprietà esclusiva dei conti de la Gatinais e da una quindicina di anni entrata a far parte della costellazione del Gruppo Italiano Vini. 

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