DegustazioniVini per tutte le tasche

Nel mondo della Barbera

Monferrato Patrimonio UNESCO

La Barbera è un vino dalle caratteristiche di facile bevibilità (facile, non banale), un vino che piace a tutti e che mette tutti d’accordo. Eccone quattro da provare per iniziare ad entrare nel mondo della Barbera.

Se “il vino è la poesia della terra”, come diceva Mario Soldati, la Barbera è la poesia delle nostre tavole. Parlare di Barbera significa aprire la finestra su un mondo molto articolato. Originaria del Monferrato, il (o meglio ancora “la”) Barbera è un vitigno ampiamente diffuso in tutto il Piemonte e in Lombardia. Circa la metà del vino rosso piemontese deriva da questo vitigno, vinificato sia da solo che con altre uve.

I risultati migliori sono ottenuti nell’ambito delle denominazioni classiche, tra tutte spicca per qualità la Barbera d’Asti, oggi a Docg, e più ancora quella che un tempo era una sua sottozona e ora è una Docg a sé stante: Nizza. Risultati molto interessanti si possono ottenere anche con la Barbera d’Alba, come dimostrano alcuni produttori di alto livello, che ne fanno un vino di assoluta qualità.

Ci siamo concentrati sulla zona della Barbera d’Asti e ve ne proponiamo quattro, di cui una ormai con la Docg Nizza. Uno è un produttore storico, da sempre concentrato sulla Barbera con risultati straordinari. La seconda è un’azienda più recente ma che si è imposta da subito per la qualità delle sue Barbere. Poi abbiamo scelto due cantine cooperative, a dimostrazione che anche la cooperazione, quando ben gestita, può offrire vini gustosi dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.

La Barbera ai massimi livelli: Marchesi Alfieri

Marchesi Alfieri, la tenuta
Marchesi Alfieri, la tenuta

Sarà perché la proprietà è tutta al femminile, sta di fatto che qui la Barbera, vino femminile sin dal nome, è ai suoi massimi livelli. Siamo a San Martino Alfieri, l’ultimo paese astigiano prima di entrare nel Roero, e qui troviamo l’azienda Marchesi Alfieri, di proprietà delle sorelle San Martino. Se leggete i nomi del paese, dell’azienda e della proprietà è facile fare 1+1.

Qui s’incontrano le diverse anime barberiste e la Barbera d’Asti Superiore Alfiera le sintetizza tutte con una classe da grande vino, perentorio, indiscutibile. C’è poi un’ulteriore Barbera di altissima caratura e portavoce della lunga storia di questa cantina: il Carlo Alfieri Barbera d’Asti Superiore, tirato in pochissime bottiglie. Infine una Barbera d’Asti da beva quotidiana: La Tota, se non ci fosse andrebbe inventata.

La Gironda, biosostenibile e moderna

La Gironda, la cascina e la collina
La Gironda, la cascina e la collina

Un’azienda al femminile quella delle due sorelle Galandrino con front woman Susanna, amata da tutti per la sua straripante simpatia. Un’azienda con solide radici nel territorio nicense da qualche generazione dove – come in molte storie piemontesi – sono i giovani a volere andare oltre il semplice “fare l’uva”. Con una consapevolezza che talvolta potrebbe sembrare un azzardo e invece è la scelta vincente. 

L’azienda è biosostenibile, in conversione biologica, ma l’attenzione per il dettaglio l’ha portata ad avere una cantina decisamente moderna con particolare attenzione alla catena del freddo. Le Barbera di punta sono quelle che rientrano nella Docg Nizza, come Le Nicchie e la Riserva Ago, ma questa rubrica è l’ideale per esaltare l’irresistibile bevibilità de La Lippa.

Vinchio Vaglio, 65 anni di Barbera

Vinchio Vaglio, la cantina cooperativa
Vinchio Vaglio, la cantina cooperativa

Cantina cooperativa dalla lunga storia, Vinchio e Vaglio è focalizzata sulla valorizzazione della Barbera in tutte le sue espressioni, da quella più semplice e fresca, affinata in acciaio, a quelle (sono diverse) che maturano in legno per una maggiore complessità. 

È del 1986 la decisione di valorizzare i vigneti con più di 50 anni, iniziando a produrre il Vigne Vecchie in un’epoca in cui molti vigneti venivano spiantati. Gli ettari di vigneto su cui contare sono quasi 500, suddivisi tra 200 conferitori, per una produzione che include anche altri vini tipici della zona del Monferrato. Alcuni vini sono certificati bio.

Coltura della vite e cultura del vino: Vite Colte

Vite Colte, la cantina
Vite Colte, la cantina tra i vigneti

Le Vite Colte sono quelle che i viticoltori-conferitori hanno passato lavorando i loro vigneti e poi portando nella cantina cooperativa il risultato delle loro colture e culture. E non è solo un gioco di parole. C’è alla base una conoscenza che nasce dal dialogo tra mondi e generazioni diverse: da una parte il sapere contadino, l’esperienza, la tradizione, la passione tipicamente piemontese per il lavoro accurato; dall’altra la ricerca e la conoscenza scientifica.

Il protocollo Vite Colte richiede uno standard qualitativo assoluto e costante, frutto di scelte agronomiche volte ad una conduzione dei vigneti sostenibile, selettiva e orientata alla giusta maturità del frutto. Ogni viticoltore aderisce al protocollo agendo tempestivamente in vigna e definendo e monitorando i progressi del proprio lavoro a stretto contatto con il team di agronomi dell’azienda. Nel 2000 è stata inaugurata la cantina ai piedi dei più prestigiosi cru del Barolo con attenzione alle nuove tecnologie ed uno studio filologico del territorio. Accanto a Barolo e Barbaresco troviamo anche la Barbera, il vino da tutti i giorni.

PER LEGGERE LE DESCRIZIONI DEI VINI, CON IL PUNTEGGIO E IL PREZZO MEDIO A SCAFFALE, CLICCA SULLE SCHEDE SOTTOSTANTI.

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