Quando entriamo nell’universo del Lambrusco troviamo di tutto. Meglio affidarsi a due nomi che sono da anni garanzia di qualità.
Le feste sono appena passate, e abbiamo ancora in bocca il sapore di un buono zampone con l’inevitabile contorno di lenticchie. Cosa ci avete bevuto insieme? Come insegnano tutti i manuali di abbinamento che spopolano nei corsi per sommelier, non può esserci che una risposta: Lambrusco.
Per chi avesse “derazzato”, ne ricordiamo due, buonissimi e venduti a prezzi abbordabili, nonostante tutti i rincari. Il primo è il Lambrusco Reggiano storico di una realtà consolidata e dai numeri importanti: il Concerto di Medici Ermete. Sfruttando selezioni rigorose e protocolli tecnicamente all’avanguardia, l’azienda riesce a esprimere vini di piacevolezza estrema e di buona struttura. In pratica è riuscita a creare un microcosmo di qualità nell’ambito di grandi numeri, il che non è sempre facile, e la qualità dei suoi vini è riconosciuta in tutto il mondo
Come secondo vino abbiamo scelto In Correggio Gran Cuvée di Lambrusco di Lini 910, un’azienda a carattere famigliare ormai famosa soprattutto per le vecchie riserve metodo classico dei suoi Lambrusco. Innovatori da tempo immemore, innamorati del metodo classico, nelle annate non ritenute all’altezza non spumantizzano, soprattutto le punte qualitative. Accanto agli incredibili millesimati, non solo da uve Lambrusco, troviamo anche spumanti più “semplici”, come quello scelto.
Naturalmente, la qualità di questi due vini è tale che vi invitiamo a berli non solo con zampone e cotechino o con i salumi, ma vi esortiamo a provarli con la cucina di tutti i giorni o magari con la pizza, tipo una capricciosa, e non ve ne pentirete.