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Le eccezioni del Chianti

Quella del Chianti è una denominazione troppo grande per riuscire a creare categorie di prodotto omogenee e riconoscibili da parte dei consumatori. Con piacere vi proponiamo due Chianti pisani (una Riserva e un Superiore) che si staccano dal mare magnum delle proposte indifferenziate che si trovano sugli scaffali dei supermercati e parlano di qualità.

Quella dei produttori di Chianti è una vita difficile. Non più di una settimana fa è arrivata una dichiarazione del Consorzio Vino Chianti che annunciava una riduzione delle rese pari al 10% per far fronte al calo di vendite e all’aumento dei costi. “Si è reso necessario – dichiarava il presidente del Consorzio Giovanni Busi – diminuire la produzione per non far aumentare il vino accumulato nei magazzini. La fotografia attuale è questa e parla di un -14% di vendite nel 2022 rispetto al 2021 per cui dobbiamo prendere le giuste contromisure. Se parliamo del rapporto prezzi-costi si nota un pesante squilibrio a causa dell’inflazione. È vero che i prezzi sono aumentati mediamente del 4-6%, ma è altrettanto vero che i costi sono aumentati molto di più: si va dall’incremento del prezzo del gasolio per i trattori passando per i concimi. Tutto questo per le nostre aziende rappresenta una grande difficoltà. In pratica non abbiamo vissuto un anno ‘normale’ dal 2017: l’allarme suona da tempo per tutto il settore”.

Perché è chiaro che se le vendite calano è imperativo non far aumentare le giacenze.

Per fortuna esistono aziende chiantigiane che pur essendo legate alla denominazione non soffrono se non in misura marginale di questi problemi, e questo è dovuto soprattutto all’alta qualità dei vini che propongono. Parliamo di due aziende situate sulle Colline Pisane, Badia di Morrona, a Tericciola, e Fattoria Uccelliera, a Crespina.

Badia di Morrona è un’azienda di notevole dimensione e bellezza (in totale circa 550 ettari, di cui un centinaio vitati e una quarantina a uliveto), ubicata tra Pisa e Volterra, con all’interno l’antico complesso prima benedettino e poi camaldolese. Filippo Gaslini Alberti è alla guida dell’azienda e rispetto alla gestione di suo padre si vede una migliore definizione del frutto nei vini, complice una maggiore attenzione in vigna e l’ultimazione della cantina. Completato anche il moderno frantoio, che aggiunge un ulteriore tassello a una produzione di qualità.

Sempre sulle colline pisane, a cavallo dei Comuni di Fauglia e Lorenzana, la Fattoria Uccelliera si estende complessivamente su 240 ettari, di cui 15 vitati e 6 a uliveto; il resto è caratterizzato da boschi ad alto fusto e terre a seminativo. Frutto del lavoro di Antonio Bulleri e Maria Elena Poggianti dal 1960, l’azienda beneficia del lavoro di tutta la famiglia, con la seconda generazione al lavoro, Tiziana front woman, e il prossimo ingresso della terza generazione. Accanto a vino e olio extravergine, si producono miele, prodotti con tartufo, liquori. Non manca l’attività agrituristica, cui sono stati dedicati diversi casali all’interno della proprietà.

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