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Torniamo sulla Falanghina per ampliare il nostro panorama e proporne, accanto a una classica beneventana, una pugliese, di Gioia del Colle.
Sembra che la Falanghina sia un vitigno di provenienza greca (o balcanica) ed è possibile che il suo nome derivi dal fatto che veniva sorretta a pali detti “falange”, da cui appunto Falanghina. Fatto sta che, come abbiamo detto più volte (da ultimo qui), è un vitigno che ha trovato soprattutto nel beneventano la sua terra d’elezione e, in generale, in terra campana. I suoi punti di forza sono freschezza e bevibilità, una certa leggerezza e gradevolezza dei profumi.
Proprio per queste sue caratteristiche è molto adatta ai piatti della cucina mediterranea, a partire dagli antipasti, da riso o pasta con frutti di mare o sughi di pesce, minestre di legumi o zuppe vegetariane. Ottimo l’abbinamento con pesce grigliato o fritto e le carni bianche.
Stavolta con le nostre proposte sconfiniamo dalla regione Campania, dove questo vitigno trova le sue espressioni migliori, per andare in Puglia, dove troviamo un’interessante versione a Gioia del Colle, che vi proponiamo in parallelo con una classica del Sannio Beneventano.
Le due aziende che abbiamo scelto sono la pugliese Coppi Casa Vinicola e la cantina cooperativa La Guardiense.
La prima ha una cantina ultracentenaria, ma la proprietà della famiglia Coppi risale al 1979, quando Antonio Coppi, che nella precedente gestione aveva lavorato come enologo, acquista l’azienda e inizia a trasformarla. Oggi è una delle realtà più importanti della zona, propone una gamma vasta basata soprattutto su varietà tradizionali.
La Guardiense è un’ottima cantina cooperativa e, come dovrebbe essere sempre con questo tipo di aziende, propone vini da buoni a molto buoni a prezzi davvero convenienti. La sua produzione è concentrata soprattutto sulla Falanghina per i vini bianchi e sull’Aglianico per i rossi.
E veniamo ai vini scelti. Come al solito cliccare sul nome per leggere la scheda.
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