Vi proponiamo 5 Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore che, oltre ad essere di qualità straordinaria, sono tutti in vendita a prezzi convenienti.
Siamo nella valle del fiume Esino, non lontani da Ancona. Una zona abitata fin dall’epoca romana e fortificata nel medioevo, quando questi territori erano assoggettati alla città di Jesi, “città regia” secondo l’imperatore Federico II di Svevia che vi era nato.
I Castelli di Jesi
Mura e bastioni edificati a fortificare i borghi del territorio, abbazie fortificate, veri e propri castelli hanno fatto sì che oggi la zona sia conosciuta come Castelli di Jesi e che sia riconosciuta come patria di elezione del Verdicchio. Un territorio le cui valli si snodano perpendicolari alla cosa, collegandoli direttamente con il mare.
Questa particolare conformazione conferisce caratteristiche pedoclimatiche particolari, prodotte dall’influenza del mare, delle brezze, del sole, della piovosità e del riparo offerto dalle montagne che superano anche i 2000 metri di quota. Un clima temperato ma caratterizzato da piovosità medie superiori a 700-800 millimetri annui e temperature medie inferiori ai 14 °C., un clima molto adatto alla coltivazione della vite.
Il Verdicchio
Leggiamo sul disciplinare di produzione: “Il Verdicchio è un vino dai grandi profumi e sensazioni. Strutturato, corposo, elegante si presenta di un giallo paglierino con evidenti riflessi verdolini – da qui il nome Verdicchio – che ne evidenziano fragranza, vivacità ed una notevole freschezza. Inizia con decisi profumi di fiori di biancospino e fiori di campo per passare poi ad un fruttato fresco di pesca, mela e lievi ricordi di agrumi. Inconfondibile finale caratterizzato dal retrogusto di mandorla amara”.
I vini scelti
E andiamo a vedere quali sono i vini che abbiamo scelto per voi. Provengono tutti dalla zona classica, cioè hanno la menzione “Classico“, che è riservata al vino ottenuto dalle uve raccolte nella zona originaria più antica. Sono inoltre della tipologia Superiore, che in realtà è una specifica un po’ anacronistica ormai, in quanto richiede una resa per ettaro leggermente più bassa, ma sempre abbastanza alta, e una gradazione alcolica minima di 12% vol. contro 11,50% del Classico, il che con i cambiamenti climatici in atto sembra un desiderio più che un obbligo.