DegustazioniLa verticale

Verticale dell’iconico Verdicchio Villa Bucci (1)

Ampelio Bucci e Villa Bucci

Nel 2012 Luciano Lombardi Vignadelmar andò a fare una degustazione verticale dell’iconico Villa Bucci, in azienda e con Ampelio Bucci. Ci sentiamo di poterla riproporre a distanza di 12 anni e garantiamo che i vini non sono poi diversi da quelli descritti in questa magnifica verticale.

Come ampiamente riportato dalla stampa di settore, l’azienda vitivinicola marchigiana Bucci (chiamata ora Villa Bucci), è stata recentemente venduta. La morte del bravissimo consulente Giorgio Grai prima, e l’età che inesorabilmente avanza poi, hanno convinto Ampelio Bucci che fosse giunto il tempo di vendere l’azienda di famiglia. Se ne parlava da alcuni anni ma adesso la notizia è ufficiale.

A noi di DoctorWine, a Daniele Cernilli, a me, il Villa Bucci è sempre piaciuto moltissimo. Per questo, nel 2012 andai a trovare Ampelio in azienda e feci una delle più belle e formative verticali della mia vita. Il testo che segue, rieditato per centrarlo solo sul vino di punta aziendale, è stato pubblicato allora in due parti su DoctorWine. Pensiamo sia bello e giusto riproporvelo come segno di rispetto verso Ampelio Bucci e Giorgio Grai, che hanno inciso a caratteri di fuoco la storia enologica del Verdicchio e italiana.

Concludo con una nota personalissima: quando Ampelio Bucci lesse questo pezzo mi telefonò per ringraziarmi e per chiedermi il permesso di utilizzarlo come testo integrativo alle brochure aziendali, che dite, ne sono stato contento?

Ecco l’articolo che scrissi all’epoca.

Ampelio Bucci: il Verdicchio 

Alcuni amici mi accusano di essere monotematico, anzi, monomaniaco. Di parlare troppo spesso di Verdicchio. Come prova a carico portano anche il fatto che io abbia chiamato il mio bulldog Verdicchio. Come posso difendermi? Non saprei, anzi proprio non voglio farlo. Tanto so benissimo che hanno ragione; il Verdicchio per me è un’autentica passione. Tanto per dire, quando io e Daniele Cernilli ci siamo conosciuti, una delle bottiglie che ci siamo scolati era una magnifica magnum di Villa Bucci 1998, da me tenuta in gran conto per un’occasione davvero speciale.

Non vi stupisca quindi che mi sia sfacciatamente dato da fare per organizzare ed essere invitato ad una esaustiva verticale di quello che ritengo essere uno dei due più grandi bianchi italiani, appunto il Villa Bucci, prodotto dall’Azienda Agricola F.lli Bucci a Ostra Vetere, nell’entroterra di Senigallia, in Contrada Pongelli (per la cronaca, secondo me l’altro grande bianco italiano è il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini).

L’organizzazione della verticale

A vederla da fuori la cosa sembra abbastanza semplice, facile. Però poi telefoni tutto contento a Cernilli per dirgli che sei riuscito ad organizzarla e lui ti dice con fare “intimidatorio” di prendere la cosa sul serio, che quel vino e quel produttore meritano tutta l’attenzione possibile, che “pretende” note esaustive su ogni singola annata, insomma devo fare un lavoro scrupoloso. 

Tutto questo perché Daniele sa meglio di chiunque altro che quel vino è un grandissimo vino e che quel produttore non è un normale produttore: è Ampelio Bucci, grande viticoltore, agricoltore e professore universitario a Milano.

Bene, iniziamo proprio da qui, da quest’ultima frase. Nei giorni precedenti la visita mi documento, leggo riviste, guide, internet. Dal sito aziendale traggo pochi spunti, è vecchio, tecnologicamente datato, non aggiornato (Ampelio poi mi dirà che presto sarà on line una versione aggiornatissima, completamente nuova, curata da uno dei suoi figli). Cerco di capire che tipo di produttore e che realtà produttiva mi troverò di fronte.

Ampelio Bucci

Il suo essere professore universitario mi fa propendere per un tipo impostato, serioso, tutto numeri ed esibita perfezione formale. Invece Ampelio è un signore non troppo anziano, alto, dallo sguardo limpido e sereno, veste in maniera vagamente alternativa, al polso porta braccialetti di cuoio in perfetto stile anni ’70 ed ai piedi ciabatte di plastica. Il tutto dialogando con te come se ti conoscesse da tempo immemore. 

Dirige l’azienda agricola di famiglia che comprende circa 300 ettari di seminativi e circa 30 ettari di vigne. Siamo ad Ostra Vetere, con le vigne del Verdicchio fra Montecarotto e Serra de’ Conti, in piena Doc del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Il Verdicchio la fa da padrone ma ci sono anche Montepulciano e Sangiovese. Oggi parlerò principalmente dei Verdicchio, tralascio quindi i due rossi, nati come comprimari, da completamento di gamma, cresciuti fino ad essere più che degni di vita autonoma.

La prima annata prodotta è stata la 1983 e si è trattato della riserva, del primo Villa Bucci. L’inizio di un glorioso cammino che oggi ho ripercorso dalla 1988. Se avrete pazienza e voglia di leggere le note delle singole annate, capirete quanto questo vino abbia segnato il territorio, non solo quello locale o regionale. Fra le tante bottiglie stappate nessuna ha mostrato sentori di tappo o altri difetti, mentre in due il tappo non aveva tenuto a dovere ed il vino era pesantemente ossidato.

Voglio concludere ringraziando Ampelio e tutta l’azienda per l’enorme disponibilità; condividere e commentare con lui così tante bottiglie è stata un’esperienza davvero unica e splendidamente formativa. Non la dimenticherò.

Tutti i vini sono 100% Verdicchio da vecchie vigne e maturano circa 18 mesi in botte grande.

PER LEGGERE LE DESCRIZIONI DEI VINI, CON IL PUNTEGGIO E IL PREZZO MEDIO A SCAFFALE, CLICCA SULLE SCHEDE SOTTOSTANTI.

DEGUSTAZIONI

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