DegustazioniLa verticale

Paleo, una felice intuizione

Cinzia Merli, Le Macchiole. www.caratello.ch

A Bolgheri c’è un’azienda che ha dato il suo fondamentale contributo a creare il mito della zona così come lo conosciamo ora. Parliamo di Le Macchiole e del suo Paleo Rosso.

Non si può rifiutare un invito di Cinzia Merli, cosi tempo fa ci siamo recati al ristorante Al Ceppo di Roma per una verticale della felice intuizione: il Paleo. Ma chi è Cinzia Merli? Banalmente si potrebbe rispondere: la proprietaria dell’azienda Le Macchiole, in realtà è molto di più. Una visionaria? Una persona maniaca del dettaglio? Una persona schiva? Mah, forse tutte queste cose che ben dosate hanno dato vita a dei prodotti eccellenti. 

Le Macchiole, i murales di Tellas
Le Macchiole, i murales di Tellas

Le Macchiole nasce nei primi anni Ottanta e una giovanissima Cinzia insieme al marito Eugenio Campolmi hanno col Paleo avuto una felice intuizione con il nascente fenomeno Bolgheri molto particolare, che li porta ad essere immediatamente dei riferimenti assoluti del territorio. Eugenio ci ha lasciato presto, ma Cinzia ha continuato nel solco che avevano tracciato insieme portando i suoi vini ad essere dei riferimenti internazionali. 

Vino immagine è da sempre il Paleo, nome che indica una erba spontanea del Bolgherese. Questo vino nasce nel 1989 come Cabernet Sauvignon con una piccola aggiunta di Sangiovese. Nel 1996 nel blend entra il 5% di Cabernet Franc che nel 1998 si sostituisce al Sangiovese e accresce la sua presenza fino alla svolta nel 2001, quando il Paleo diventa 100% Cabernet Franc. Anticipando di circa 20 anni la tendenza odierna che vede nascere Cabernet Franc in purezza in ogni dove. 

La nostra verticale parte proprio dal 2001. Le note de gustative le trovate sotto, ma dalla degustazione sono emersi alcuni aspetti fondamentali. Il Paleo negli anni si è evoluto mantenendo un timbro olfattivo che è testimone di un vino mediterraneo. La trama gustativa è rimasta orientata a una grande eleganza in tutte le annate segno che i vini muscolari in azienda non sono mai piaciuti (piccola eccezione per la 2012). Infine si evince che i grandi territori si esprimono grazie ad alcuni vitigni e non altri anche se più “tradizionali” ed è questo il lascito più grande che ci consegna la visione di Eugenio e Cinzia e del loro Paleo.

 

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