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Rosso di Montalcino, 40 anni di “scorta”

Red Montalcino, degustazione 40 anni di Rosso guidata da Riccardo Viscardi

La manifestazione Red Montalcino, dedicata ai 40 anni del Rosso di Montalcino, ha dimostrato come questo vino non sia il fratello minore del Brunello, ma rappresenti un mondo a sé all’interno dello stesso territorio.

Il Rosso di Montalcino compie 40 anni. Il consorzio del Brunello di Montalcino che ne “protegge il marchio” ha organizzato il compleanno con una – stavolta bella – manifestazione che ha ben articolato i momenti tecnici (una degustazione che copriva 30 anni della denominazione), storici (un talk show che abbracciava 3 generazioni di produttori: Enzo Tiezzi, tra gli artefici della creazione del rosso, Andrea Costanti, ex presidente del consorzio del Rosso di Montalcino, e Francesco Ripaccioli, a rappresentare la new age di produttori) e ludici (un walk around tasting con oltre 60 produttori con a seguire musica e mixology, fino a tarda notte nel cortile della fortezza). 

Red Montalcino, l'ingresso della fortezza
Red Montalcino, l’ingresso della fortezza

L’errata idea del brutto anatroccolo

Nell’immaginario collettivo il Rosso ha sempre sofferto l’immagine del brutto anatroccolo di Montalcino, anche per un tecnicismo dovuto al “burocratichese” che la definiva una denominazione di “ricaduta” (peraltro la prima in Italia e accolta con grande entusiasmo anche all’estero: per la sua vena innovativa e per com’era congegnata piacque anche ai nostri cugini francesi). Nonostante il termine sembri orrendo e dequalificante, voleva indicare una nuova denominazione sullo stesso territorio della Docg. Poi ci si misero alcuni produttori che parlavano di “Brunellino” o peggio. Altri, pochi, capirono la reale portata di questa opportunità, ed iniziarono a creare Rossi di altissima qualità con concetti di posizionamento e stile diversissimi dai loro Brunello: quasi come una palestra delle potenzialità del territorio al di fuori dal canonico Brunello. 

Red Montalcino, il tasting serale in fortezza
Red Montalcino, il tasting serale in fortezza


La grande tradizione dei rossi di Montalcino ha avuto ultimamente una accelerazione con prodotti che recano
in etichetta il vigneto di provenienza, una dedica particolare, o altro, ma che dimostra come il produttore ci tenga all’identità ed alla caratterizzazione del prodotto. Alcuni fanno due o tre etichette di Rosso di Montalcino, ulteriore conferma della nuova consapevolezza e potenziale di questo prodotto. 

La degustazione verticale: Red Evolution, origini e futuro del Rosso di Montalcino

La verticale dei 30 anni, che mi hanno incaricato di guidare, ha dimostrato anche la capacità di evoluzione di questo vino ben oltre i canonici 10 anni aspettati come standard. Ma questa è solo l’attitudine del territorio ilcinese ed è ovvio che i suoi prodotti la preservino. 

Red Evoluition: origini e futuro del Rosso di Montalcino
Red Evoluition: origini e futuro del Rosso di Montalcino


Vogliamo ricordare le aziende che da sempre hanno
compreso e valorizzato il concetto del Rosso di Montalcino ed alcuni vini che rappresentano la loro naturale evoluzione. Baricci, Biondi Santi, Costanti, Siro Pacenti, Poggio di Sotto, Tiezzi Vigna Cerrino, Caparzo La Caduta (fu il primo Rosso a portare in etichetta il nome del vigneto), Salvioni, Col d Orcia Banditella, Agostina Pieri (il 1995 fu il primo Rosso di Montalcino premiato da una Guida), Ciacci Piccolomini d’Aragona Rossofonte, Banfi Poggio alle Mura, Il Poggione, Il Marroneto Ignaccio e il più recente Jacopo, Casanova di Neri Giovanni Neri, Argiano Sella del Leccio, il nuovissimo Val di Suga Vigna Spuntali, Castiglion del Bosco con Gauggiole e America.

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