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Roccamonfina: i vini dell’altro vulcano campano

I vigneti di Villa Matilde Avallone davanti al vulcano spento di Roccamonfina

Un vulcano più antico del Vesuvio, abitato dalla biodiversità e adatto all’agricoltura, dove la viticoltura è di casa e offre risultati da tenere d’occhio.

Il vulcano di Roccamonfina si trova nella provincia di Caserta, a 40 km dal Vesuvio e a 30 km dalla Reggia Vanvitelliana, facente parte del Parco Regionale Area Vulcanica di Roccamonfina e Foce Garigliano che si estende per circa 11.000 ettari, fino al confine con il basso Lazio. È più antico del famoso Vesuvio, dalla caratteristica monogenetica, il che significa che ha avuto un solo episodio eruttivo nella storia, verificatosi circa 350.000 anni fa, durante il Pleistocene, producendo una gran quantità di lava basaltica che ha formato il cono vulcanico che oggi vediamo, con un’altezza di 1.006 metri e una circonferenza di 8 km. 

La sua cima offre una vista panoramica unica sulla campagna circostante e sul Golfo di Gaeta. Nonostante sia inattivo da oltre 50.000 anni, ci sono state nell’arco del tempo manifestazioni di attività vulcanica, come fumarole e sorgenti termali, contribuendo alla formazione di un terreno ricco di minerali e nutrienti.

Panorama che guarda verso il vulcano spento di Roccamonfina
Panorama dei vigneti alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina


Ricco di biodiversità

Un terreno vulcanico saturo di materia organica, che rende Roccamonfina un luogo molto fertile, abitato dalla biodiversità e adatto all’agricoltura, con la presenza di rocce dalle forme curiose che ricordano la passata attività vulcanica dell’area, oggi ricoperta da coltivazioni di castagni, uliveti e vigneti, che durante la primavera si arricchisce delle splendide fioriture di crochi, ranuncoli, primule, orchidee, anemoni e viole. Il Parco ospita anche esemplari di uccelli rarissimi e di grande interesse, come l’airone rosso e i più comuni gufi di palude, i falchi pescatori e le cicogne bianche che testimoniano la funzionalità dell’ecosistema dell’intera area e con una fauna ornitica che comprende popolazioni nidificanti di poiana e gheppio.

Un luogo speciale, attraversato dal fiume Garigliano che scava il suo corso d’acqua tra i terreni vulcanici e calcarei fino a scendere verso la foce del litorale di Baia Domizia. In questo contesto, i vigneti sono ubicati tra i 200 ai 500 metri sul livello del mare, traendo vantaggio dal clima mediterraneo con influenze continentali e dalle escursioni termiche tra il giorno e la notte che partecipano a una maturazione lenta e graduale delle uve, conferendo ai vini complessità e struttura importanti.

Le varietà coltivate

Le varietà di uva coltivate includono principalmente Aglianico, Piedirosso e Falanghina, poi Fiano, Coda di Volpe, Greco, Primitivo e Sciascinoso e in quantità minore il Pallagrello Nero e Bianco e il Casavecchia. Al di là delle pratiche di vinificazione dei singoli produttori, i vini rossi in generale hanno grande struttura e sono tracciati dalla longevità, sviluppando nel tempo note identificative di humus molto interessanti, mentre le uve bianche producono vini freschi, aromatici ed estremamente salini. 

Vini autentici, che riflettono l’identità del territorio della Campania Felix che da Roccamonfina si interseca con la strada dello storico Falerno e che nella maggior parte dei casi si riferisce a bottiglie limitate e artigianali di cantine che sono concentrate principalmente lungo il versante orientale del vulcano

In questi ultimi anni, ad affiancare le aziende storiche, sono nate diverse realtà, particolarmente belle e integrate nel contesto naturalistico, concentrate su vini rappresentativi nell’intero vulcano. Si fregiano in alcuni casi della Doc Galluccio (che ricade nei comuni di Conca della Campania, Galluccio, Mignano Monte Lungo, Rocca d’Evandro, Tora e Piccilli) in altri dell’Igt Roccamonfina (si aggiungono Caianello, Carinola, Cellole, Francolise, Calvi Risorta, Rocchetta e Croce, Riardo, Pietramelara, Roccaromana, Pietravairano, Vairano Patenora, Presenzano, Marzano Appio, San Pietro Infine, Sessa Aurunca, Falciano del Massico, Mondragone, Sparanise, Roccamonfina, Teano). Bisogna dare merito alle produzioni alla storica Villa Matilde Avallone e poi Telaro, Porto di Mola, Poderi Foglia Vestini Campagnano, Masseria Starnali e tante altre.

Abbiamo selezionato 8 vini, per noi i più rappresentativi.

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