Nella degustazione geo-sensoriale i partecipanti hanno l’opportunità di immergersi in un viaggio per apprezzare la diversità e la ricchezza dei vini provenienti da diversi mondi enologici accomunati dall’autenticità. Abbiamo provato Clos Rougeard, Domaine Vacheron e Joaquin.
Al Palazzo Filangieri di Lapìo, tra i paesaggi suggestivi dell’Irpinia, dove i vitigni autoctoni si ergono come veri ambasciatori del territorio, i vini di Joaquin sono stati tasselli di un puzzle di storie millenarie di coltivazione della vite e di lavoro appassionato nei vigneti, per una comparazione con produzioni d’Oltralpe.
Il concetto di degustazione Geo-Sensoriale
Il termine “geo sensoriale” si riferisce all’approccio che considera il vino come espressione diretta del suo terroir, ovvero l’insieme delle condizioni ambientali e umane che influenzano la coltivazione della vite e la produzione del vino. Questo concetto sottolinea l’importanza del suolo, del clima, della topografia e delle pratiche vitivinicole locali nel conferire al vino caratteristiche uniche e inimitabili. La degustazione mette in secondo piano il classico approccio della valutazione del vino che tiene conto dell’aspetto visivo e olfattivo, per privilegiare il palato.
Raffaele Pagano, affiancato da Jacky Rigaux e Christian Roger, due massimi esperti della degustazione geo-sensoriale che diffondono con competenza scientifica l’antico metodo nato in Francia ancor prima del Rinascimento, ha voluto sottolineare nell’occasione “il gusto del luogo” ponendo la massima centralità al concetto di terroir, un valore fondamentale per distinguersi dai vini industrializzati, valorizzando una terra come Lapìo, che con la Francia condivide il concetto di parcellizzazione. Un momento di immersione nelle diverse sfumature del territorio, atto a comprendere come il luogo di origine influenzi il carattere e la qualità del vino.
L’Irpinia nell’interpretazione di Raffaele Pagano
Con questo incontro di natura scientifica, Raffaele Pagano ha evidenziato le micro-aree di altissima vocazione enologica presenti in Irpinia e le varietà di uve capaci di adattarsi al terreno e fungere da catalizzatori di caratteristiche dei terroir. Ogni annata rappresenta un progetto inedito ed esclusivo che non si limita solo ai requisiti del terreno, ma abbraccia un ampio spettro di elementi ambientali, storici e antropologici che definiscono un vino.
La degustazione geo-sensoriale dei vini irpini di Joaquin e dei vini francesi Clos Rougeard e Domaine Vacheron è stata un’occasione per esplorare due mondi vitivinicoli distinti ma complementari, con produzioni vinicole di altissimo spessore, espressa con vini eleganti, ricchi di tradizione, autentici, longevi.