La Cantina Michele Perillo, eccellenza del Taurasi di Castelfranci, con l’annata 2022 lancia il suo Fiano di Avellino prodotto in sole 1.000 bottiglie.
Nel borgo di Castelfranci, incastonato tra le colline dell’Irpinia, la Cantina Michele Perillo, autentico gioiello del panorama vinicolo italiano, si dedica da oltre venticinque anni alla produzione del Taurasi. Questo vino, emblema della tradizione enologica irpina, trova nella Cantina Perillo una delle sue espressioni più autentiche.
A partire da quest’anno, la cantina arricchirà la sua offerta con il Fiano di Avellino, il secondo vino bianco della famiglia Perillo, che già produce il rinomato Coda di Volpe.
Le radici della tradizione
La storia della Cantina Michele Perillo è saldamente ancorata alla tradizione vinicola di Castelfranci, un territorio rinomato per la qualità dei suoi vigneti e per le condizioni climatiche ideali alla coltivazione dell’Aglianico, il vitigno da cui nasce il Taurasi.
Michele Perillo, con il suo primo Taurasi in commercio, annata 1999, ha saputo valorizzare le caratteristiche del vino e del territorio, diventando negli anni un ambasciatore di quel fazzoletto dell’Irpinia, racchiuso nell’area della Valle del Calore. I suoi vini, infatti, sono di grande carattere. Capaci di esprimere al meglio le peculiarità del vitigno Aglianico, che a Castelfranci matura tardi, in alcune annate all’inizio di dicembre!
Il territorio
Situata nel cuore dell’Irpinia, Castelfranci confina con Montemarano, Nusco, Paternopoli e Torella dei Lombardi. Questo territorio offre condizioni pedoclimatiche straordinarie per la viticoltura.
I vigneti della Cantina Perillo si estendono su terreni collinari, caratterizzati da suoli argillosi e calcarei, con la presenza di tufo e sabbia, che conferiscono ai vini una struttura complessa e una straordinaria longevità. Le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte favoriscono la maturazione lenta e graduale delle uve, arricchendole di profumi e sapori intensi.
Fiano di Avellino: una nuova etichetta della Cantina Michele Perillo
Questa volta non vogliamo parlare del celebre Taurasi, né della piccolissima produzione del Coda di Volpe, ottenuto dalle vecchie piante degli anni Trenta, che si alternano a quelle centenarie dell’Aglianico, biotipo Coda di Cavallo, allevate a starzeta e a spalliera. Il protagonista oggi è il Fiano di Avellino, che con l’annata 2022 ha visto il suo primo ingresso sul mercato.
Presentato qualche mese fa, il Fiano di Avellino 2022 è stato fortemente voluto da Felice e Nicola Perillo, i figli di Michele, che da tempo si occupano delle vigne e della cantina. Le uve di Fiano provengono dal piccolo (3.500 metri) e giovane vigneto a Contrada Baiano. Dopo la vinificazione, sostano in acciaio per un lungo periodo, in pure stile Perillo, poi proseguire in bottiglia.
Il Fiano di Avellino ha visto la luce da qualche mese in sole 1.000 bottiglie, chiudendo il cerchio della produzione aziendale e aggiungendo un’ulteriore interesse per la gamma della Cantina Michele Perillo. Si tratta di un vino giovane che ha bisogno del tempo necessario per emozionare. Come già accade con le altre etichette della cantina, il tempo, l’attesa restituiscono nel calice ciò che gli appartiene. [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]