La straordinaria “batteria” di Vietti

Una bella serata romana, da Achilli al Parlamento, con le nuove annate dei prodotti di Vietti. Vietti rappresenta circa 150 anni di attività langarola, un punto di riferimento assoluto nel mondo Barolista e barberista, anche in quel di Asti. Prodotti da sempre di elevata qualità e portati all’eccellenza da quel genio di Luca Currado.

L’azienda ha il suo centro operativo a Castiglion Falletto dalla sua fondazione, questo significa radici profonde ma con una vena innovativa che ti fa diventare “fuoco” e non cenere autoreferenziale. Un fuoco che fece codificare i cru come occhiello aziendale da subito. Nel 2015 l’azienda è stata rilevata dalla famiglia Krause che ha iniziato una “campagna acquisti” tra i cru super classici della zona del Barolo e del Barbaresco: Cerequio, Rabajà, Monvigliero. Sono “caduti in tentazione” con il Timorasso ma questa è la deriva odierna dei barolisti.

Luca Currado ha lasciato l’azienda a inizio del 2023 e di conseguenza tutti i vini presentati sono ancora delle sue creature e si sente nella coerenza stilistica e nella qualità assoluta su tutta la gamma. In azienda con lui da 22 anni il direttore di produzione Eugenio Palumbo che ha presentato i vari cru. Pensate: su 15 vini presentati il peggiore meriterebbe un’ottima recensione. Questi i nostri campioni, ne leggerete più in dettaglio sulla prossima edizione della Guida Essenziale:

• Barolo Villero Riserva 2016: Un vino spaziale per coerenza ed identità – 99/100
• Barolo Lazzarito 2020: L’austerità di Serralunga con precisione fondamentale dei dettagli – 97/100
• Barbaresco Rabajà Riserva 2019: L’eleganza di Barbaresco da un cru austero, meravigliosamente floreale e fruttato – 97/100
• Barbera d’Alba Vigna Vecchia Scarrone 2021: Spettacolare nella sua essenza albese sinuosa ed ampia – 97/100
• Barbera d’Asti La Crena 2021: Impressionante nella sua verticalità astigiana sembra un vino semplice mentre è meraviglioso. Volume ed energia – 97/100