Il Riesling Eruzione 1614 prodotto da Planeta sull’Etna dimostra con prepotenza che le terre etnee riescono a dare una grandissima interpretazione di questo vitigno.
Qualcuno ricorda Tony Dallara? Uno dei pionieri dei cosiddetti “urlatori” degli anni Sessanta? Cantò molte canzoni di successo, vinse un Festival di Sanremo in coppia con Renato Rascel con una famosa interpretazione di Romantica. Cantò anche un pezzo che divenne virale ante litteram e che era Ghiaccio Bollente.
Data la mia età mi è rivenuto in mente assaggiando l’ultima versione di Eruzione 1614 Riesling di Planeta, quella del 2021. Un vino che a me è piaciuto molto, proprio perché è una sorta di Ghiaccio Bollente. Ora, non voglio dire che il Riesling Renano debba essere una nuova frontiera per i vini etnei, come all’epoca Giacomo Tachis non intendeva dire che il Pinot Nero dovesse esserlo per i rossi nella stessa zona. Però credo che considerare nobili eccezioni dei vini sperimentali come questo o come alcuni Pinot Nero che Tachis contribuì a fare, e in quel caso neanche andati sul mercato, sia qualcosa di lecito.
Nella fattispecie quel Riesling di Planeta mi ha ricordato ghiaccio e fuoco, acidità e calore, un equilibrio teso e dinamico sul palato e profumi di agrumi, accenni di idrocarburi e qualche nota più esotica e mediterranea. Ci sono esempi paragonabili in Claire Valley in Australia, ad esempio, ma in Sicilia da qualche anno Alessio Planeta sta proponendo con continuità questo Riesling che trovo come minimo sorprendente. E dico poco. Un vero Ghiaccio Bollent