Cantine Settesoli di Menfi, e la linea top Mandrarossa, hanno una produzione che copre dal vino quotidiano in bric a vini per occasioni più importanti, sempre con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
In Sicilia, lungo la costa occidentale, le colline degradano dolcemente verso il mare fino a incrociare le spiagge di sabbia finissima che si perdono nelle acque cristalline del Mediterraneo, bandiera blu da due decenni. Siamo nel cosiddetto Menfishire, uno dei più importanti distretti vinicoli dell’isola, un’area di rara bellezza per la natura selvaggia che genera paesaggi mozzafiato e la ricchezza del patrimonio storico e artistico con i templi dorici di Selinunte e il sito archeologico della città di Eraclea Minoa.
In questi luoghi, dove la natura e l’agricoltura fanno da padrone, nel 1958 è stata fondata Cantine Settesoli, una cooperativa di 2000 soci tra le più importanti e all’avanguardia nel Sud Italia, che da Menfi si espande oltre Montevago, Contessa Entellina, Santa Margherita di Belìce e abbraccia tre province. Settesoli ha un forte legame con l’intero comprensorio, è il motore economico, il 70% delle 5.000 famiglie del Distretto delle Terre Sicane è coinvolto a vario titolo nell’attività coltivando i vigneti.
L’antica cooperativa è l’emblema di una Sicilia che non ti aspetti, lontana da stereotipi ormai obsoleti. Quali sono i numeri aziendali? Settesoli produce la più ampia varietà di uve in Sicilia, 36 cultivar su 6.000 ettari di vigneto, il 7% dell’intera superficie vitata nell’isola, 1.000 ettari sono coltivati in biologico. La produzione annuale è di 20 milioni di bottiglie, l’export rappresenta il 43% del fatturato e raggiunge 45 Paesi nel mondo.
A Settesoli, già in tempi non sospetti, hanno intuito che il valore aggiunto è il team, si consolida valorizzando il senso di appartenenza, di responsabilità e il raggiungimento di obiettivi comuni. Questi processi, favorendo la crescita di ogni singola persona, di riflesso hanno fatto crescere la squadra e l’azienda. La scommessa dei soci viticoltori fatta oltre sessant’anni fa si è rivelata vincente e si rinnova con sempre nuovi traguardi.
Mandrarossa è il brand di prestigio, una selezione di 175 conferitori e 500 ettari di vigneto con un milione di bottiglie prodotte in tre territori fortemente vocati alla viticultura: Menfi, Etna e Pantelleria. La linea d’eccellenza è nata nel 1999, dopo oltre venti anni di studio e mappatura dei territori alla ricerca della migliore combinazione varietà/terroir per far sì che ciascuna cultivar possa esprimere il suo massimo potenziale. Nel tempo sono state selezionate tipologie inconsuete per il panorama siciliano che si sono ben ambientate: il Fiano, lo Chenin blanc, il Petit verdot, l’Alicante bouschet e il Vermentino.
Nell’ultima edizione di Taormina Gourmet, Mandrarossa con alcune delle sue etichette è stata la protagonista di un’interessante winetasting condotto da Daniele Cernili con Roberta Urso e Giovanni Saladino, i responsabili alla comunicazione di Settesoli. “I vini di Mandrarossa sono il risultato di una continua ricerca e sperimentazione verso l’innovazione – ha raccontato Roberta Urso -. Mandrarossa è l’espressione di una Sicilia fuori dai soliti schemi, alta qualità a prezzi competitivi per una gamma di vini a volte unici per il panorama regionale. Tutti i vigneti declinano verso il mare, si parte da un’altitudine di 440 metri fino ad arrivare ad alcune vigne di syrah che lambiscono le onde marine”.
Recentemente è stata inaugurata la nuova cantina disposta su più livelli, quasi interamente celata nel pendio naturale; racchiude la nuova barricaia, due sale degustazione, un wine shop e una terrazza con affaccio sul mare. L’edificio si integra perfettamente nel contesto territoriale, l’esserne parte contribuisce a mantenere il livello di umidità stabile all’interno della barricaia, favorendo in maniera naturale l’affinamento del vino nelle migliori condizioni.
Questi i vini degustati, per leggere la scheda cliccare sul nome.