La verticale completa di un vino che, seppure giovane, ha già saputo dire la sua nel mondo delle Gran Selezioni chiantigiane. Occasione: i 130 anni della famiglia Cecchi come imprenditori nel settore vinicolo.
Si potrebbe iniziare con la classica frase: correva l’anno… e dobbiamo andare indietro al 1893, anno che vede il capostipite Luigi Cecchi diventare assaggiatore professionista e négociant di vino toscano. 130 anni dopo l’azienda di famiglia è saldamente in mano ad Andrea, quarta generazione, studi in agraria, che ha seguito personalmente i grandi cambiamenti che l’azienda ha affrontato negli ultimi trent’anni. Da sempre focalizzata sul Sangiovese e le sue espressioni, le ultime decine di anni hanno visto crescere il progetto delle tenute con un radicamento molto forte su diversi territori.
Una serie di acquisizioni
È il caso di ricordare la serie di acquisizioni che hanno permesso di cambiare il volto aziendale: nel 1996 Valle delle Rose in Maremma. “Una zona ‘trasversale’, dove non regna solo il Sangiovese – racconta Andrea Cecchi -. Prova ne sia il progetto Vermentino, iniziato nel 2000, per rispondere alla domanda su quale sarebbe stato il vitigno bianco toscano del futuro. Poi gli internazionali”.
Nel 1998 è stata la volta di Montefalco, in Umbria, dove è nata Tenuta Alzatura, che in 25 anni ha permesso di capire come in questa zona più che il vitigno (come si pensava all’inizio) conta il territorio, che per Andrea Cecchi si traduce nel Rosso Doc, il classico blend di Sangiovese e Sagrantino con l’aggiunta di Merlot, e nel Trebbiano Spoletino.
Il cuore a Castellina in Chianti Classico
Ma naturalmente il cuore continua a battere in Chianti Classico, e precisamente a Castellina, dov’è la sede aziendale e la proprietà di Villa Cerna, acquistata nel 1962. Cecchi sposa immediatamente il progetto Gran Selezione come espressione di territorialità e decide che per un simile progetto territoriale andava realizzato un progetto aziendale ad hoc. Da qui l’acquisizione nel 2015 della storica Villa Rosa, sempre a Castellina, un acquisto caldeggiato già da tempo da Giulio Gambelli, che vi produceva vino per i precedenti proprietari, la famiglia Lucherini Bandini.
La proprietà si trova all’interno della cipresseta di Sant’Agnese, la più antica d’Europa, ad un’altitudine che varia dai 255 ai 425 metri, e vi si è sempre prodotto vino. La famiglia Cecchi ha ritenuto che fosse il luogo ideale per lanciare la prima Gran Selezione aziendale.
I terreni di Villa Rosa
Terreni scistosi galestrosi, 27 ettari di vigna, in parte ripiantati. Cinque corpi vitati: Casetto, del 2001, il più elevato, dal maggior imprinting identitario; Palagione, il vigneto storico del ‘65, multivarietale; Villa, il più recente; Fornace e Ribaldoni, dove è in atto il rinnovamento dei vigneti con le attuali migliori selezioni clonali di Sangiovese.
Abbiamo assaggiato le 5 annate prodotte, sono 100% Sangiovese con una maturazione in tonneau da 5 e 7 hl, seguiti da un periodo di riposo in cemento dopo aver effettuato il taglio e da un anno di affinamento in bottiglia. Il consulente enologico è Carlo Ferrini.
Ha detto Andrea Cecchi: “Abbiamo ricercato quelle che secondo noi devono essere le caratteristiche di una Gran Selezione: longevità, finezza, eleganza”.