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L’importanza della didattica

Corsi di degustazione non insegnano solo ad assaggiare un vino, ma soprattutto a conoscere questo mondo così sfaccettato e a capire come avvicinarsi al consumo consapevole.

Il mio primo corso di degustazione presso la sezione del Lazio dell’Associazione Italiana Sommelier risale al marzo del 1979. Alla fine ebbi la tessera numero 531 e cominciai un percorso in questo mondo che mi ha portato a far diventare un vero lavoro quella che iniziò come una passione. Imparai ad assaggiare e a conoscere i vini di tutto il mondo e conobbi personaggi davvero fondamentali, come Luigi Veronelli, Antonio Piccinardi, Angelo Solci, e tanti altri, oltre a Severino Severini, ristoratore romano, che era il fiduciario della sezione e che l’anno successivo mi mise in cattedra per insegnare ai nuovi corsisti ciò che avevo appena studiato.

Erano tempi pionieristici, evidentemente. Da allora sono passati quasi quarantaquattro anni e centinaia di migliaia, se non milioni di persone, hanno frequentato corsi organizzati dall’Ais, dall’Onav, dalla Fisar, dalla Fis, da Slow Food e da molte altre associazioni, enoteche, e quant’altro. Tantissimi, insomma, che hanno voluto avvicinarsi al mondo del vino e approfondire l’argomento. Molto spesso per semplice curiosità, scoprendo poi che si tratta di una tematica molto più complessa e sfaccettata di quanto si sarebbe immaginato, e rendendosi conto che orientarsi fra centinaia di denominazioni, di vitigni, di origini, non era la cosa più semplice del mondo.

Ci volevano alcune conoscenze di viticoltura e di enologia, ovviamente, ma anche di geografia, di botanica, persino di storia. E che avere “istruzioni per l’uso” in questo campo, e lo dico in un momento in cui sono fioccate le polemiche, aiuta anche a capire come ci si deve avvicinare al consumo consapevole dei vini, che è a mio avviso la cosa più importante da fare.

Vorrei anche sottolineare il ruolo fondamentale che molte associazioni hanno avuto e la capacità di sviluppare una didattica specifica che si è evoluta nel tempo, e dei relatori spesso molto efficaci che rappresentano un vero punto di riferimento per tutti coloro che volessero capire qualcosa di più. Con questo concludo, invitandovi a raccontare i vostri inizi e a ricordare chi vi ha fatto appassionare di vino, con un articolo, un libro, una recensione ma soprattutto con una lezione particolarmente ben fatta.

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