Gionata D’Alessi, svariate esperienze all’estero e in Italia, approda prima a Bolgheri e infine a Bibbona, sulla Costa livornese. “Cuoco e non chef”, da cui la scelta del nome da dare al suo ristorante.
In principio era La Magona a Bolgheri, ovvero Gionata D’Alessi e Omar Barsacchi al centro del piccolo borgo di carducciana memoria e patria di vini ricercati da tutto il mondo. Insieme ai produttori di Bolgheri e su iniziativa dell’allora sindaco Fabio Tinti, nel 2009, i due chef prepararono un’indimenticabile cena al Core Club di New York, in occasione della presentazione dei vini Bolgheri nella Grande Mela.
Poco dopo le strade si sono divise: Omar ha trasferito l’Osteria Magona sulla Strada Bolgherese a fianco di Ornellaia, mentre Gionata ha trovato il suo buen retiro a Bibbona, nel centro del borgo antico cinto da mura e chiuso al passaggio delle auto. I locali, situati in un antico palazzo, sono caldi e accoglienti e vanno conquistati con una passeggiata per le ripide stradine. Per la stagione estiva c’è anche un’ampia terrazza, rinfrescata dalle brezze serali del ristorante Io Cucino.
Gionata D’Alessi è un antidivo e, con lo stesso vezzo di Gualtiero Marchesi, si definisce un cuoco e non uno chef. Da qui il nome scelto per il suo locale, giusto per ribadire il concetto. Fa la sua gavetta a Londra, quindi nel sud della Francia, poi sullo yacht di Fini, l’imprenditore dei tortellini. Il resto è storia recente.
Materie prime impeccabili e semplicità
Il suo credo è la semplicità, ma soprattutto la scelta di materie prime impeccabili. Anche le cotture sono magistrali, come dimostra con un piatto semplice di territorio, il coniglio in porchetta, addirittura farcito con i pomodori cotti nel forno a legna, e sempre succoso e non inaridito da un prolungato soggiorno sul fuoco.
Gli antipasti sono divertenti come il vitello tonnato tostato e lo sformato di zucca con i grandi salumi del Parisi. La pasta è rigorosamente fatta in casa con le uova delle galline di Bibbona, come i tagliolini trenta rossi con sugo dell’aia. Semplici ma golosissimi gli gnudi, una grande sorpresa per chi toscano non è, conditi con blu di Volterra e tartufo nero pregiato. Succose le griglie di carni attentamente selezionate e frollate, affiancate dal piccione alle due cotture e da un saporito carré d’agnello.
Completa ed esauriente la selezione dei vini locali, con Bolgheri a fare da padrone, ma con tantissime escursioni in grado di soddisfare le curiosità più spinte, dal Piemonte alla Borgogna, vera passione di Gionata.