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Siamo abituati a considerare lo Chardonnay un vitigno da vini importanti (e costosi) ma in Italia esistono tanti Chardonnay estremamente piacevoli e beverini, come il Bottega Vinai di Cavit e il Bianco dell’Arnasa del Castello di Roncade.
Lo Chardonnay rappresenta, nel panorama dei vitigni bianchi, ciò che il Cabernet rappresenta nell’ambito dei rossi: una varietà pregiata, con la vocazione a “viaggiare” ed adattarsi nei cinque continenti. Originario della Borgogna, diffusissimo nella Champagne, in passato da noi in Italia veniva confuso con il Pinot Bianco, di cui è parente lontano.
Nel nostro paese si è diffuso prima nelle Tre Venezie e in Lombardia, ma in questi ultimi anni in ogni angolo della Penisola si sono moltiplicati nuovi impianti. Come base spumante è eccellente, specie se allevato su terreni calcarei di media altitudine; con rese per ettaro più abbondanti dà un vino leggero e delicatamente fruttato, commercializzato anche appena pétillant (frizzantino) per accrescerne la freschezza e la beva. Si rivela invece un autentico fuoriclasse quando viene coltivato con criteri rigorosi nei microclimi più adatti.
Ne abbiamo scelti due di zone diverse, uno Trentino, che è la regione con la maggiore superficie vitata italiana a Chardonnay, e uno Veneto, nel trevigiano. Il primo è della Cavit, grande cooperativa di secondo livello, che commercializza e in parte produce vini frutto delle uve di migliaia di conferitori diretti o di altre undici cantine cooperative trentine. Cavit è un vero sistema produttivo regionale, nella sua modernissima cantina passano i tre quarti del vino trentino e dal suo andamento semplicemente dipende il reddito agricolo di migliaia di famiglie. I vini, soprattutto nel settore della spumantistica, sono come minimo corretti, come massimo straordinari. Da circa 800.000 quintali di uve lavorate è persino facile operare selezioni di altissimo livello.
Il secondo produttore è Castello di Roncade. La sua sede è uno dei luoghi storici del Trevigiano, l’edificio è costituito dalla villa Giustinian Ciani Bassetti, un edificio della fine del Quattrocento che dal 1881 è di proprietà della famiglia Ciani Bassetti. Un luogo magico, che oggi ospita una struttura ricettiva mentre la cantina da dove scaturiscono vini di buon livello, anche grazie alla collaborazione di Umberto Trombelli, enologo di valore, è stata trasferita alcuni anni or sono a Mogliano Veneto, in una sede più moderna e funzionale, dove c’è anche la vendita diretta.
Per leggere le schede dei due vini che vi proponiamo, cliccare sul nome.
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