Dal 5 luglio, i Colli Euganei sono Riserva Mondiale della Biodiversità Unesco. Un traguardo importante per il Veneto e per l’Italia, al raggiungimento del quale anche la viticoltura ha contribuito in modo importante.
«L’inserimento dei Colli Euganei nella Lista delle Riserve Mondiali della Biodiversità Unesco è un’opportunità straordinaria per il nostro territorio e per il nostro vino. – Afferma il presidente del Consorzio Tutela Colli Euganei Gianluca Carraro. – Abbiamo sostenuto sin dall’inizio la candidatura, della quale ci sentiamo parte attiva. La nostra viticoltura è espressione di biodiversità, basti pensare che qui si coltivano oltre 30 vitigni diversi».
Una biodiversità che passa anche per l’attenzione all’ambiente, con il rispetto dei vincoli paesaggistici, e l’utilizzo di tecniche di coltivazione a basso impatto grazie a cui si preservano centinaia di forme di vita animali e vegetali. «I nostri vigneti coprono una superficie del Parco ragguardevole, oltre 3000 ettari, e contribuiscono alla protezione e alla conservazione del territorio. Con il proprio lavoro quotidiano, i produttori si impegnano nella gestione delle acque, dei boschi e del suolo, un ruolo fondamentale oggi alla luce dei cambiamenti climatici che, sempre più frequentemente, si manifestano in modo evidente». Conclude Carraro.
Oltre a rappresentare un motivo di orgoglio e ulteriore protezione, il riconoscimento contribuirà a fare conoscere nel mondo questo splendido territorio e il suo vino.