Tradizione e modernità sono racchiusi nei tre nuovi cru dell’azienda chiantigiana: un bianco da Chardonnay, un Sangiovese in purezza e un blend bordolese.
105 ettari di vigneto, suddivisi in 12 zone per 7 varietà di uve, si perdono a vista d’occhio nel territorio del Chianti Classico. Sono diventati la sfida enologica di Alessandro Cellai che a Vallepicciola racconta la sua visione del vino con numeri importanti, in circa mezzo milione di bottiglie, dove si ritrova tutta la bellezza della Toscana.
La cantina, fondata da Bruno Bolfo e dalla sorella Giuseppina nel 1999, nasce dopo l’acquisizione di un ex convento di suore, trasformato poi in hotel di lusso, e a seguire con l’accorpamento della proprietà Val di Picciola con 80 ettari di vigneto, con una cantina moderna e funzionale di seimila metri quadrati, perfettamente integrata nel territorio di Castelnuovo Berardenga, costruita dall’architetto Margherita Gozzi, secondo criteri sostenibili che sfruttano la gravità e il recupero delle acque piovane.
Tre nuovi vini alzano l’asticella qualitativa della cantina, tre vini della linea “Grandi Cru”: Vallepicciola 2021 Toscana Chardonnay 100%, Vallepicciola 2020 Toscana Sangiovese 100% e Migliorè 2019 Toscana Rosso che combinano territorio, qualità e contemporaneità. Uve internazionali si accompagnano al Sangiovese, che racconta l’identità della Toscana. Struttura ed eleganza sono le caratteristiche dei tre vini che conquistano per rigore e qualità e che manifestano, attraverso il sorso, le peculiarità dei terreni posizionati a varie altitudini arrivando ai 450 metri, di matrice argillosa con tracce di galestro e alberese, che regalano struttura e concentrazione, ma anche tanta freschezza.
I Grandi Cru di Vallepicciola, con una produzione a tiratura limitata, sono il risultato di esperienza, territorio e vitigni, ma soprattutto manifestano lo stile di una cantina dalle alte potenzialità produttive.