Baffonero, il Merlot in purezza dell’azienda Rocca di Frassinello, si conferma uno dei grandi Merlot della Maremma grossetana. Ne proponiamo una piccola verticale.
Che il Merlot sia un’uva che può dare grandissimi risultati non c’è bisogno di dirlo, basta pensare a Pomerol. In Italia il Merlot è presente da tempo, ma è stato spesso utilizzato per dare vini facili, morbidi e rotondi, che molte volte – soprattutto nelle zone più calde – si sono trasformati in vino un po’ marmellatosi. E questo è il motivo per il quale ormai molti “esperti” lo snobbano.
I grandi Merlot toscani
Eppure in Toscana troviamo dei Merlot in purezza veramente grandi, che hanno segnato una fetta di storia della nostra vitienologia moderna. Basta pensare al Masseto dell’omonima tenuta di Frescobaldi, o – per rimanere a Bolgheri – al Messorio di Le Macchiole. Poco più a sud, a Suvereto, troviamo un altro vino iconico, il Redigaffi di Tua Rita, ma anche addentrandoci verso l’interno non possiamo dimenticare il Galatrona di Petrolo, nel Valdarno, o L’Apparita del Castello di Ama, in Chianti Classico. Tutti grandissimi vini, noti anche a livello internazionale.
Rocca di Frassinello e Baffonero
Sul solco dei grandi Merlot della Costa Toscana si va a inserire il Baffonero di Rocca di Frassinello, la tenuta maremmana del noto imprenditore Paolo Panerai, titolare dell’azienda chiantigiana Castellare di Castellina. L’azienda nasce a Gavorrano, come joint venture fra Castellare di Castellina e Domaines Baron de Rothschild-Lafite. La vigna del Baffonero (una delle ultime ad essere piantata) sorge ai piedi della famosa cantina disegnata dall’archistar Renzo Piano.
Prima annata di questo vino è la 2007, quando le vigne cominciavano già ad avere qualche anno di età. Il terreno è di tipo argilloso ricco di scheletro, le rese sono bassissime: solo 35 quintali per ettaro. Lo stile del vino ricalca quello portato alla ribalta dai produttori californiani, possente, caldo, opulento, che più corrisponde alle terre della Maremma.
L’annata 2020
Avendo riassaggiato l’annata 2020 circa 8 mesi dopo le degustazioni fatte per la guida, abbiamo notato come questi mesi di affinamento in bottiglia gli hanno dato quella marcia in più che a primavera non era così evidente. Per questo – contrariamente alle nostre abitudini – ritocchiamo il punteggio verso l’alto, portandolo a 95/100.
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